lunedì 12 marzo 2012


A SCUOLA NEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO

anche perché interi capitoli di scienze naturali ed umane sono stupendamente rappresentati dalla struttura fisica, dalla copertura vegetale, dagli animali e dalle piccole comunità umane che vivono nelle valli e sulle pendici di questi monti.
Alcune fra le pagine più chiare e interessanti a livello internazionale sono state individuate e messe insieme da me con la preziosissima collaborazione di tantissime persone in VISITE DIDATTICHE che illustrando gli ARGOMENTI MONOGRAFICInel loro contesto naturale stimolano una serie di approfondimenti e chiarificazioni successive.
Quasi tutte le visite didattiche nello svolgersi diventano proficue e gradevolissime piccole esperienze di EDUCAZIONE AMBIENTALE.
Nei Piani di Pollino non è facile andarci con le scolaresche in pieno inverno, ma in tantissime località, tutte di grande interesse internazionale, è facilissimo accedervi IN TUTTE LE STAGIONI, naturalmente bisogna sempre tener conto delle previsioni del tempo e delle difficoltà proprie di ogni località ove vengono svolte le visite didattiche.

Sono pertanto lieto di proporre la lettura e quindi la visita ad una o più delle località appresso indicate:
Piano Ruggio: la località più facilmente raggiungibile per vedere tantissimi faggi, tanti Pini e i Pini Loricati.

Timpa delle Murge: per toccare con le proprie mani cuscini di lava e pezzi di radiolariti emersi dagli abissi del mar di Tetide in un ambiente straordinario per molti aspetti.


Lembi di fuoco
esplosi dal grembo della Terra,
solidificati dal mare,
straziati, metamorfosati,
scrigni di vita passata,
erosi dal vento.
Cuscini di lava,
contorti,
ricoperti di licheni.
Muschi, rose canine,
cattedrali d'agrifoglio.
Aspre montagne gelide di vento
come il mio viso.
Ancora lo stupore della giovinezza!”

(Professoressa Maria A. M.)

                                                                                                                                                               

Bosco Magnano e Fiume Peschiera:questa località, per la sua bellezza, per la facilità di accesso, per la gradevolezza del paesaggio e per la quasi assenza di pericoli è la più frequentata da scolaresche nei mesi di aprile maggio, ma come già detto sarebbe utilizzabile per svolgere le attività più diversi in tutte le stagioni dell’anno. E’ un lussureggiante grande bosco molto rappresentativo della vegetazione sopramediterranea e il nome del fiume ci informa su ciò che era questo fiume e su ciò che torna ad essere grazie alla salvaguardia degli animali selvatici attuata dal Parco e dovuta anche ad altri fattori.

San Costantino Albanese: paesino di circa 800 abitanti fondato da profughi albanesi nel 1534, ha conservato la lingua e gli usi di allora. E’ da visitare la chiesa madre dedicata a San Costantino il Grande e sua madre Sant’Elena, restaurata alla fine del secolo scorso secondo il rito bizantino con le pareti affrescate e l’Iconostasi con tante icone. Avere informazioni sul rito bizantino, passeggiare per le stradine incontrando persone e cose oltre ad entrare nella Casa Parco e a visitare il carino museo di civiltà contadina albanese renderà questa visita particolarmente interessante.

Monte Tumbarino e Pietra Sasso:un cuscino di lava sarà individuabile solo in seguito a una precisa indicazione, ma le forme, i colori e i profumi della vegetazione ci avvolgeranno in un gradevolissimo abbraccio ad ogni nostro passo.

Cersosimo e Timpone Castello: non un castello ma mura ciclopiche del IV - V secolo a.C. Un paesino di circa 800 persone, osservandolo da di fronte e da sopra salendo per il bellissimo sentiero che ci condurrà al Timpone Castello si vede che il paese di oggi è formato da due parti completamente diverse: il rione originario con stradine strette e contorte e la zona nuova realizzata nell’ottocento con strade larghe e rettilinee, maestosi palazzi con grandi portali ad arco in pietra abbelliti con rilievi arborei e ai balconi splendide ringhiere in ferro battuto testimonianza di un artigianato di gran pregio.

Noepoli:l’antica Noia, fondata dagli Entri circa 700 anni a. C. e ricostruita nel medioevo sulla stessa collina che si protende verso il Torrente Sarmento. Anche Noepoli urbanisticamente, nelle zone di non recente costruzione, si presenta in due rioni molto differenti: la zona adiacente alla “Torretta”ove sorgeva il castello con la chiesa madre e una strada rettilinea lungo la cresta che da accesso alle case nobiliari e il rione Casale in basso con casette piccole e viuzze che in alcuni angoli erano accessibili con difficoltà se gli asini erano carichi con grandi cesti di vimini. Dalla piazza della Torretta oltre alla preziosa facciata del comune si possono godere panorami molto ampi e istruttivi sulla forza delle acque che scendono lungo il Sarmento e sull’influenza delle attività umane nel modellare il Paesaggio. Molto vicino al centro abitato un bellissimo e facile sentiero che attraversa un fitto e variopinto bosco ci conduce al Belvedere da lì la struttura urbanistica di Noepoli si mostra con estrema chiarezza.

Seconda piazzola di sosta sulla Sarmentana dopo la rotonda di Noepoli verso Terranova (dista dalla rotonda 1.300 m ed è poco dopo il viadotto Fiumarella) un pezzettino piccolissimo ma straordinario di foresta ci permette di immaginare la foresta che ricopriva il Greto del Sarmento sino a 1000 anni fa. E, con una breve passeggiata, calpestiamo i sassi che sono trasportati dall’attuale Sarmento e quelli che sono stati trasportati dall’antico Sarmento e dall’antico Sinni.

Lago Fondo: “era vapore, è diventata neve, è tornata acqua ed è stata assorbita dalla terra e dalle rocce; è nata e, dopo un po’, si è persa, è rinata e si è persa ancora… Disseterà per una lunga estate: le pianti, gli animali, gli abitanti e gli orti di Casa del Conte: la più popolosa frazione di Terranova di Pollino”. Nei righi precedenti è riportato quanto vi meraviglierà a Lago Fondo (il fenomeno è evidente in primavera). E’ il CICLO DELL’ACQUA quasi al completo. Manca il rubinetto di casa. Il percorso che l’acqua compie negli organismi viventi sarà chiaro nella nostra sete e nella vita che sboccia intorno a noi di colori prorompenti. Il ciclo dell’acqua è un argomento che viene affrontato non solo in presenza di corsi d’acqua, o di laghi o di sorgenti o di inghiottitoi e altre formazioni carsiche, ma quasi sempre perché l’acqua è la vita sul pianeta Terra.

Sella fra la Falconara e Tuppo Vuturo: a fianco e davanti a noi sotto un limpido cielo in uno scenario immenso regno dei falchi, dell’aquila reale e di altri rapaci vediamo i giganteschi blocchi di roccia calcarea di Timpa della Falconara, Timpa San Lorenzo, tutta la catena del Dolcedorme e Serra delle Ciavole sono circa 9, 26 e 70 milioni di anni di vita oceanica emersi dal mar di Tetide. Da qui, ma straordinariamente di più dalla base della parete Sud della Falconara sono evidenti gli immensi movimenti che hanno portato alla formazione non solo del Massiccio montuoso del Pollino ma anche di tutti i monti della Terra. Ai piedi della parete Sud della Falconara davanti allo specchio di faglia i movimenti passati e presenti della terra sono evidentissimi.

Pietra Castello: i boschi d’alta quota più lussureggianti e complessi del Parco e i segni del loro passato sfruttamento. Questo itinerario di didattico si svolge all’ombra degli alberi più importanti del Parco: Pini Loricati, Abeti Bianchi, Faggi, alcune varietà di Querce e di Aceri, Pioppi Tremoli, Maggiociondoli ed altri ancora. Per un buon tratto il percorso segue il tracciato di una ferrovia a 1650 metri di quota costruita in leggerissima pendenza per trasportare il legname alla stazione di partenza di una gigantesca teleferica nei primi decenni del secolo scorso.

La Valle del fiume Mercure: visibilissimo il grande camino della Centrale ENEL a carbon fossile (lignite) quasi esaurito in questa valle, poi a olio combustibile e dal 1997 niente più fumi. (La si vuole convertire a biomassa. Da dove giungerà tutta la biomassa che servirà a farla funzionare? Quanto la Nuova Centrale ENEL del Mercure sarà veramente ecocompatibile non tanto e non solo alla Valle del Mercure, ma a tutti gli ambienti interessati al suo adeguato utilizzo?). E’ stato un grande lago per milioni di anni. Il clima è stato molto diverso da quello che è oggi ed intorno ad esso avvenivano e avvengono fenomeni fisici e naturali che sono stati tutti registrati nel fondo di quel lago e che oggi con un po’ di attenzione e di fantasia possiamo leggere molto facilmente specialmente vicino alle abbondanti sorgenti del Mercure e davanti ai resti fossili dell’elefante antico che possiamo osservare nel Museo di Storia Naturale di Rotonda. Oltre a Rotonda si affacciano su questa valle anche Viggianello, Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore e molte frazioni (solo pochissime persone di questa valle vorrebbero vedere nuovamente uscire fumo da quella ciminiera).

Acqua Tremola: oggi è una frequentata località di picnic vicino a Terranova di Pollino e raggiungibile anche da San Severino Lucano e Viggianello, ciò per la presenza di una fontana con acqua freschissima circondata da bellissimi boschi. Lungo la strada non asfaltata, pianeggiante e chiusa al traffico che congiunge questa località con la strada che da Terranova sale a Lago Duglia sono state realizzate dal Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell’Ambiente della Facoltà di Agraria dell’Università di Basilicata 4 Aree di Saggio permanenti per “ottenere dati ed indicazioni bioecologiche e selvicolturali anche di lungo periodo; queste aree costituiranno dei laboratori didattici, sia per studenti che per visitatori e studiosi locali e nazionali.” Tante informazioni vengono raccolte ogni anno, quelle che io ho ed avrò, naturalmente come da sempre, saranno a disposizione di chi vorrà.

Lago Duglia: anche questa è una località di picnic nel comune di Terranova di Pollino. Un capanno con alcune postazioni per arrostire la carne, un fresco fontanino, alcune panchine in legno con i rispettivi tavoli, una bella zona pianeggiante con alcuni alberi di pioppi testimonianza dei penultimi utilizzi di questa località, un bel ruscello circondato da bellissimi boschi e pochissimo più sopra le opere di captazione della sorgente di Lago Duglia. Il lago non c’è, c’è solo una antica vasca di accumulo dell’acqua per irrigare i campi di patate una volta molto numerosi a valle di questa località, ciononostante ritengo che è semplice intuire che qui si può davvero fare di tutto e di più nel modo più gioioso e istruttivo possibile per tutti e in quasi tutti i mesi dell’anno.

Valsinni:un piccolo castello, un centro storico tipicamente medioevale con riportate sui muri le sofferenze e i desideri di Isabella MORRA. Una giovane poetessa desiderosa di vivere pienamente la sua vita nonostante che suo papà fosse dovuto fuggire in Francia e nonostante che fosse capitata a Valsinni. Fu pugnalata da 3 suoi fratelli nel 1545 quando aveva forse 25 anni di età.

Non indico altre località perché le località ove si possono svolgere e ho vissuto bellissime esperienze di educazione ambientale nel Pollino sono davvero innumerevoli e tutte in posti bellissimi.

Ne potrei aggiungere tantissime altre, ma ritengo che le esperienze più belle si realizzano se sono concepite insieme, per questo siate sicuri che io da sempre sono disponibile e felice di mettere a disposizione di chiunque le mie conoscenze e le mie capacità,naturalmente è necessario tener conto delle mie effettive possibilità.                   

Con Cordialità Domenico BRUNO

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