VENITE SUL POLLINO
Questi sono monti straordinari a livello internazionale per molti motivi a cominciare dalla inimmaginabile variabilità del territorio sotto l'aspetto fisico, naturalistico e umano. Le cime più alte, splendenti di neve d'inverno e in primavera, sono formate da rocce calcaree dolomitiche e, da migliaia di anni, hanno incuriosito quasi tutte le genti che hanno vissuto, vivono e si trovano a passare lungo le coste dell'alto Ionio. In mezzo alle cime più alte i Piani di Pollino disegnati dalle ultime glaciazioni perenni. Ai piedi di queste cime il Mar Ionio e le pianure di Sibari e di Metaponto. Qua e là pezzettini di vulcani sottomarini che ci testimoniano il lento e continuo rinnovamento della crosta terrestre. La gran parte di questa superficie è ancora ricoperta da fitti boschi: le città degli animali selvatici. In passato talmente numerosi da lasciare molte volte il loro nome a tante località: Monte Sparviere, Valle dell'Orso, Fiume Peschiera, Tuppo Vuturo (tuppo dell'avvoltoio) e altre. Intorno a mezzo milione di anni fa, ai bordi dell'allora Lago del Mercure, oggi Valle del Mercure vivevano anche elefanti e ippopotami. Nel Museo di Storia Naturale di Rotonda PZ sono visitabili molti resti fossili fra cui uno scheletro quasi completo di “Elephas antiquus italicus” . Nel Pollino vegetano oltre 60 tipi di alberi, tantissimi arbusti e innumerevoli erbe (di cui molte medicinali): dalla Macchia Mediterranea alle Praterie d'alta quota; dalle pianti di Leccio ai Pini Loricati: il simbolo del PARCO NAZIONALE DEL POLLINO. In dialetto il Pino Loricato si dice “a pioca” che significa la luce. I Pastori che d'estate negli ultimi millenni pascolavano gli animali su questi monti hanno ferito vistosamente i tronchi di alcuni Pini Loricati per estrarne dei pezzi che a valle venivano suddivisi in tante “deghe” (simili a grandi stuzzicadenti) utilizzate per illuminare l'unica stanza il tempo strettamente necessario per apparecchiare le misere tavole. Questi pezzi di tronco non erano barattabili né vendibili con nessun'altra cosa al mondo. Si potevano solo donare perché “la luce non si vende!”. Parlando con quei pastori si coglieva un profondo senso di venerazione nei confronti di quelle “pioche”, questo per vari motivi, non ultimo il fatto che la luce, per tantissimi uomini e donne del Pianeta Terra, rappresenta Dio. Tanti uomini e donne sono venuti nel corso degli ultimi millenni e negli ultimi secoli a vivere sulle pendici e lungo le valli di questi monti. Gruppi di cacciatori-raccoglitori che hanno frequentato la grotta del Romito nel comune di Papasidero CS da 20.000 a 10.000 anni fa hanno inciso su un lastrone di roccia un bovide e il suo piccolo è “la più maestosa e felice espressione del verismo mediterraneo” ed europeo (Paolo Graziosi). I Greci circa 2.500 anni fa dedicarono questi monti ad Apollo: dio della luce, della medicina, della caccia e di tutte le cose belle. Gli Albanesi giunti su questi Monti dopo il 1.500 hanno conservato la loro lingua e le loro usanze stupendamente simboliche e suggestive. Terranova di Pollino PZ è un paese giovane fondato nel 1600, allora si chiamava Terra Novella della Montagna di Basilicata, successivamente Terra Novella di Noia (il vecchio nome di Noepoli PZ), dopo l'unità d'Italia ha preso il nome attuale. Terranova di Pollino è il cuore naturale del Parco Nazionale del Pollino infatti sono ubicati nel territorio di questo comune:
- Piani di Pollino con tanta neve d'inverno, tante mucche d'estate e tante morene glaciali tra le quali le ultime due morene terminali degli ultimi due ghiacciai;
- la Parete Ovest e Sud-Ovest di Serra delle Ciavole con tanti Pini Loricati piccoli, millenari, secchi, tutti spettacolari, quasi tutti fotografati più volte, dalle forme incredibili che si fanno osservare con sempre maggiore attenzione;
- la parete Ovest-Nordovest di Serra Dolcedorme (la cima più alta del Pollino 2.267 m.) con uno spettacolare sentiero che la attraversa in diagonale permettendo di osservare, fra piccoli e fitti faggi, i Piani di Pollino e ciò che li circonda;
- la parete Nord-Est del Monte Pollino con un'evidentissima nicchia glaciale;
- tutta Serra di Crispo (2.053 m.) che per quanto si può godere lassù, alcuni decenni fa è stata rinominata il Giardino degli Dei … è il massimo di ciò che poteva capitare nei Monti di Apollo !
- i boschi di Cugno Ruggeri e Cugno dell'Acero, con pochissimi aceri, ma con l'associazione Abete Bianco-Faggio;
- Timpa delle Murge con i cuscini di lava e la tana delle volpi;
- la straordinaria Parete Sud della Falconara (1.656 m.): un triangolo alto circa 250 m. con alla base verso Ovest lo specchio di faglia che viene scoperto in continuazione da una frana attiva;
- i resti delle foreste di Vallo Nero che dalla cima del Monte Sparviere scendevano sino al Torrente Sarmento.
Per tutto questo e moltissimo altro ancora
BENVENUTI NEL CUORE DEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO
Specialmente qui e da qui si possono fare tante passeggiate ed escursioni. Una diversa dalle altre per il tempo che occorre, per il diverso grado di difficoltà e per i paesaggi e gli ambienti che è possibile godere. Si può fare tanta Scuola sul campo su molti e vari argomenti: dalla tettonica a zolle (Falconara, Timpa delle Murge), alla vita di un albero o di un bosco, ai riti e alle usanze umane. Io svolgo questo lavoro con sempre più grande piacere per tutte le persone e gli studenti con cui mi capita lavorare e per questi monti, valli e fiumi del Pollino che sono degni di essere dichiarati Patrimonio dell'Umanità.
Tariffe: per pochissime persone e per impegni di breve durata: Offerta Libera; - per gruppi di molte persone : 80 euro per mezza giornata, 120 per l'intero giorno; per le scolaresche in estate, autunno e inverno: 2 euro ad alunno per mezza giornata, 3 euro per l'intera giornata; in primavera un euro in più; per i bambini: è un mio piccolo dono.
Dottor Domenico BRUNO Apicoltore, Guida Ufficiale ed Operatore di Educazione Ambientale del Parco Nazionale del Pollino Via Dante, 18 85030 Terranova di Pollino PZ cel. 0973-93473 Cell. 349-4917189 E-mail: mfpoll.domenicobruno@libero.it
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